La zona rossa
Per la Protezione Civile la “Zona Rossa” è l’area per cui l’evacuazione preventiva è l’unica misura di salvaguardia della popolazione.
Per le Autorità di Pubblica Sicurezza la “Zona Rossa” è quella parte della città che viene murata per accogliere i vertici internazionali.
Per la Dirigenza Ataf la “Zona Rossa” è la sala riunioni dei depositi Cure e Peretola durante la trattativa tra sindacati e azienda.
Questa deve essere una zona invalicabile per un comune lavoratore, al quale non è più permesso entrarvi, pena essere cacciato, quando all'interno si svolge una riunione che riguarda il proprio futuro.
Questo è successo venerdì 11 aprile: dei lavoratori che educatamente erano venuti ad assistere alla trattativa, come sempre avvenuto in 40 anni di relazioni sindacali in questa azienda, sono stati cacciati dall'Amministratore Delegato Mazzoncini.
Noi riteniamo questa, cosa che abbiamo detto a chiare note a Mazzoncini, una grave mancanza di democrazia e siamo assolutamente contrari a questa scelta aziendale.
Non ci sentiamo delegittimati, al contrario di qualche sindacalista di professione, se alle riunioni assistono anche i lavoratori, anzi, riteniamo la loro presenza un valore aggiunto.
A noi non da noia “il pubblico”, non abbiamo niente da nascondere.
Abbiamo letto volantini o sentito dire a tanti sindacalisti di professione “ben vengano i lavoratori ad ascoltare”, ma venerdì, nessuno di questi ha aperto bocca contro questa “spontanea???” decisione aziendale.
Se in questa azienda, come più volte sentiamo dire sia da parte della Dirigenza sia da parte di qualche “sindacalista di navigato corso” si vuol tornare alla normalità ( e su questo termine ci piacerebbe sapere cosa è per loro la normalità, forse accettare supini ogni loro concordata decisione?) o se si vuole riportare un clima meno teso, episodi come quello avvenuto venerdì scorso non aiutano certo, anzi, fanno si che il divario tra i lavoratori e la “casta sindacalaziendale” sia incolmabile.
Firenze 14 aprile 2014
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