Lunedì 9 aprile, presso la sede della Commissione di Garanzia, si è svolta un’audizione con all’ordine
del giorno la nuova regolamentazione provvisoria per il settore t.p.l. Erano convocate le associazioni
datoriali di categoria, finalmente insieme a tutte le ooss firmatarie e non del ccnl autoferrotranvieri.
Come Cobas del Lavoro Privato abbiamo espresso la più ampia riserva e contrarietà riguardo alla
necessità e utilità di inasprire ulteriormente la vigente regolamentazione sull’esercizio di sciopero.
Tale proposta di modifica è puramente strumentale, lo si evince dalle varie motivazioni argomentate
dalla commissione di garanzia, quali per esempio, «un significativo incremento della conflittualità nel
settore» e attribuisce, erroneamente, detto incremento ad «una sempre maggiore frammentazione
sindacale» e giustifica questo ulteriore giro di vite in nome del diritto alla mobilità del cittadino.
Si continua però a far finta di non vedere che la mobilità del cittadino è minata ogni giorno dalla
mala gestione di chi amministra le aziende di trasporto, pubbliche e private, e dalla politica
scellerata degli ultimi vent’anni che hanno trasformato il TPL (come gli altri servizi pubblici) in
una merce utile ad aumentare i profitti di società private (direttamente attraverso la gestione del
servizio, indirettamente con la gestione “allegra” degli appalti) ovvero ad alimentare le politiche
clientelari di partiti e sindacati.
La cosa ancora più grave, che neppure l’accordo sottoscritto in data 28 febbraio 2018 Tra
Asstra, Anav, Agens e Cgil, Cisl, Uil e Ugl, (che come Cobas riteniamo peggiorativo) è stato
sufficiente alla Commissione che in pratica lo ha rigettato in quanto poco incisivo.
Il Presidente è stato chiarissimo, l’obiettivo è quello di portare la rarefazione tra uno
sciopero e l’altro da 10 a 20 giorni, cosa inaccettabile per tutte le ooss.
Il presidente ha quindi preso atto delle varie posizione e comunicato che la Commissione si
riunirà nei prossimi giorni per deliberare la nuova regolamentazione...ed a quel punto saranno
dolori.
E’ chiaro che come categoria autoferrotranvieri, e non solo, dovremmo dare una risposta
immediata e unitaria all’attacco al diritto di sciopero
Commenti